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sabato 5 ottobre 2013

L’Eroica 2012 Remix, di Chikashi Miyamoto

Ho pubblicato questo post dopo aver letto con grande interesse il racconto di questo entusiasta partecipante Giapponese, l'ho contattato chiedendo se avrei potuto pubblicarlo in italiano sul mio blog e subito mi ha risposto positivamente!
Ringrazio Chikashi per la sua cortesia e per il suo bel racconto che spero gradirete!





   L’Eroica 2012 Remix 
  di Chikashi Miyamoto





La 16 ª edizione de L'Eroica è stata brillante come sempre. Per coloro che c’erano so che questo è ovvio, ma vale la pena raccontarlo comunque, o no?





Amici da Londra hanno dovuto annullare la loro partecipazione a soli 3 giorni prima dell'evento, così ho avuto la tentazione di rivedere i miei piani. Mi aspettavo di fare il percorso di 75 km con i ragazzi, proprio come abbiamo fatto l'anno scorso mentre la bruna e la brunetta pedalavano sul percorso di 38 km. Mi sentivo compiaciuto dopo aver fatto il giro di Ginevra e Monte Carlo di recente, e ho pensato che avrei potuto tentare l’intero percorso di 205 km. In fondo si tratta di 45 km in più oltre la distanza massima che ho fatto in un giorno, ma su asfalto. Però ci sono  più di 111 km di strade bianche, è solo un giorno e la cosa dovrebbe essere fattibile. Così ho lasciato a casa i pantaloni in tweed Timothy Everest che avevo programmato di indossare sulla 75 km come ho fatto l'anno scorso, e ho invece preso i classici pantaloncini da ciclista.
Ho un ricordo terribilmente selettivo ma ho volutamente dimenticato che i 75 km mi sembravano alla fine 750!!! Quindi sono andato alle iscrizioni il Sabato per prendere il mio numero e ho cautamente detto che farò i 205 km. Da questo momento dovrei essere seriamente preoccupato ma sorprendentemente non ho pensieri negativi nella mia mente, sono preoccupato solamente di mangiare bene!
Tuttavia, mi sentivo ottimista in generale. Abbiamo trovato un hotel incantevole in un piccolo e suggestivo paese a 8,5 km a sud ovest dal centro di Gaiole in Chianti. L’albergo dello scorso anno a Radda aveva una posizione superba, ma la sistemazione in se aveva strutture che ricordavano Villa d'Este. Più tardi quella sera abbiamo trovato una trattoria a due passi dall'hotel dove servono cibo eccellente, ma purtroppo sono stati completamente sopraffatti dal numero di partecipanti a l’Eroica, dalle loro famiglie e da una manciata di turisti casuali nella zona. Sembrava che nella loro cucina qualcuno avesse lanciato un paio di granate a causa del ritardo, ma il cibo alla fine era meraviglioso. Inoltre i prezzi del vino non erano il doppio, ma solo un pelo sopra ai soliti prezzi. Siamo stati talmente soddisfatti che poi siamo tornati a pranzare e poi a cena altre due volte in questa trattoria.



Il mio ottimismo è ancora intatto, mi sono alzato alle 4:00 di domenica per scoprire che nelle ore piccole è molto difficile trovare la parte destra dei pantaloncini e infilarci il proprio piede. Sono finalmente riuscito a vestirmi, ho mangiato un panino con il salame che l'hotel aveva preparato per me la sera prima, ho preso una dose di polvere di magnesio (un altro suggerimento efficace da Barney Ingram a Rapha Racing), ho preso L'Eroica busta di registrazione e l’ho messa sotto la mia maglia come protezione dal vento, proprio sul mio cuore, poi ho indossato un cappellino da ciclista come faccio ad ogni corsa, ho acceso le luci anteriori e posteriori e ho pedalato verso la linea di partenza a Gaiole.
Sapevo che c’erano  più di 5400 partecipanti, ma ero comunque molto sorpreso di vedere così tante persone in coda per la 205 km alle 05:00 del mattino. Avranno tutti preso un caffè? Ho effettuato il controllo ed ho ottenuto il timbro iniziale sulla mia carta di viaggio, partenza alle 05:30, buio pesto.
La prima salita al Castello di Brolio è stata illuminata con lampade ad olio poste ogni paio di metri sul bordo del sentiero. Delizioso tocco teatrale, la salita e il castello devono essere molto belli con la luce del giorno. Diverse ore dopo, la bruna e la brunetta sul percorso 38 km hanno percorso la stessa salita, e la piccola è riuscita a fare tutta la strada senza mai smontare di sella. Mi ha colpito particolarmente perché avevo finito di restaurare la sua “color crema Peugeot” solo una settimana prima, e lei ha avuto modo provarla per la prima volta soltanto il giorno prima nel Chianti.

  

Inoltre la vite di fissaggio si era un po’allentata, così lei ha dovuto reggere il cambio mentre saliva al fine di mantenere la catena impegnata con il pignone più grande posteriore. Non male. In cima alla collina è stata aiutata da un mountain biker italiano che le ha risolto il problema del cambio.
Abbiamo trovato per lei al mercato del sabato, e in condizioni come nuova di zecca, una maglia d’epoca in lana Cicli Patelli Bologna, proprio roba vecchia scuola con tasche sul petto e la scritte ricamate sul davanti e sul retro. Mi ha detto che ha attirato un bel paio di complimenti, tra cui uno molto entusiasta di un signore che è era stato in quel vecchio negozio bolognese e aveva indossato una maglia identica della stessa epoca molti anni fa.
Parlando di quello che abbiamo visto al mercato; Bianchi, che ha appena firmato con  L'Eroica 3 anni di contratto di sponsorizzazione a partire dal prossimo anno, aveva una bancarella con in mostra molte bici vecchie in acciaio, ma anche alcune tra le più brutte bici in carbonio disponibili oggi sul mercato. Loghi enormi con un carattere che ricorda la mano pesante, fatto soltanto per una massiccia vendita ... e soprattutto non riesco a capire come abbiano fatto a rovinare il loro famoso 'verde celeste' armeggiando con le ombre, cambiando qualcosa che invece avrebbe potuto essere selezionato da un catalogo del 1970 invece di queste atrocità cromatiche. Comunque sto divagando.



E 'difficile dire da quanto tempo eravamo in bicicletta, ma il sole non era ancora sorto completamente quando stavamo pedalando dalle parti di Siena. Siamo arrivati  alla nostra prima sosta  ristoro a Radi che era finalmente giorno. Durante questo primo periodo nel buio più totale, c'erano un sacco di persone a lato delle strade che stavano riparando le ruote dopo una foratura, non deve essere una cosa divertente da affrontare in queste condizioni. Ho avuto 2 forature quest’anno; a seguito della prima, da qualche parte tra Radi e  Montalcino, ho perso il mio sacchetto improvvisato sotto il sellino contenente una camera d’aria e il kit di riparazione pneumatici, leve per pneumatici, attrezzi, luce frontale, manicotti e scalda ginocchio. Un vero e proprio problema. Quando ho avuto la seconda foratura subito dopo il controllo a Lucignano d'Asso, l’olandese George da Zwolle mi ha dato una camera d'aria di scorta ed ha aspettato che terminassi la riparazione per riavere le sue leve per pneumatici. E' al suo terzo anno in sella a L'Eroica. Forse è solo la mia immaginazione, ma sembra che i ciclisti con qualche anno di esperienza a L’eroica siano molto più rilassati, mentre chi partecipa per la prima volta vive una certa ansia per completare il giro più velocemente possibile.



In contrasto con le piacevoli 14 ore che ho vissuto io, l'esordiente americano che ho conosciuto in un hotel di fronte al mio, ha completato il percorso soltanto in 11 ore. Ero sicuramente stanco dopo la corsa, ma l'americano sembrava davvero spompato quando l'ho visto domenica sera a cena, anzi totalmente distrutto è probabilmente la descrizione più adatta. Non c’è nulla di male, ognuno ha i propri obiettivi di performance e cerca di raggiungerli, ma allo stesso tempo penso che sia fondamentale ricordare che questa non è una gara.
Molti puristi e romantici utilizzano tubolari sul giro. Non riesco a immaginare il cambio di gomme tubolari su un giro così lungo che presenta alti rischi di forature. Ho visto molti portarne una mezza dozzina in più su di loro, perché sapevano quali fossero i rischi e venivano preparati. L'anno scorso avevo un copertoncino da 28 al posteriore e da 35 mm nella parte anteriore,Michelin fabbricazione francese, ma non sono esattamente pneumatici da corse su strada. Tuttavia, sono stati un sogno, quando ero in sella sulle discese di ghiaia,  usavo pappena i freni, mentre altri su 23 leggeri scendevano come vecchia nonne. Certo, i grandi pneumatici pesanti non aiutano in salita, ma è sempre la scelta del giusto equilibrio. La larghezza massima del pneumatico che può andare bene sul telaio impostato che ho usato quest'anno è di 25 mm. L'errore che ho fatto è quello di prendere solo un paio di 25 che avevo nella mia cantina senza dar loro la dovuta considerazione. Nelle discese è stato un po’ complicato a volte, in particolare sulla superficie di breccino frequentemente presente in molti tratti di strada bianca, e sulle salite taglienti della mostruosa "Monte Sante Marie", una vera e propria cagna (la salita, non la Vergine), dove la mia ruota posteriore slittava in continuazione mentre andavo su pendenze che si avvicinano al 20%. Ho finito per spingere la bici su una buona parte di questi tratti!.



Ci sono state segnalazioni di un uomo che è caduto e si è rotto una gamba e di un altro che si è rotto l'anca. Non conosco la causa dei loro rispettivi incidenti, ma immagino sia successo su una discesa sterrata. Montare le gomme giuste è una importante misura preventiva per garantire la propria sicurezza e il divertimento. Tra le cattive notizie di quest'anno la più tragica è stata a morte di un 56enne Bruno Marzi da Trieste colpito da un attacco di cuore a metà del percorso 75 km.
111,2 km di strade bianche sono difficili da descrivere, da sole sono più di tutto il percorso che ho fatto l'anno scorso. Anche se ho iniziato la giornata piuttosto ottimisticamente e avendo dimenticato i momenti difficili dello scorso anno, non ci ho messo molto a rendermi conto del perché questo giro sia considerato così impegnativo. La superficie su alcune discese sterrate è da vero "rompicollo". Quando ci si avvicina a qualsiasi velocità decente è impossibile vedere dritto perché la testa e tutto il resto del corpo tremano in modo violento. Al confronto i ciottoli di Fiandra sembrano lisci come asfalto appena posato. Di solito una volta che si completa una salita si viene “ricompensati” con una discesa a ruota libera. Non qui. Dopo una salita di sangue c'è subito un’altra punizione che ci attende, la discesa. Dopo l'ennesima discesa si finisce ritrovando altre salite e i sentimenti sono molto contrastanti ... Le mie mani sono ancora un po’ doloranti  mentre scrivo queste righe.



Le soste ristoro sono con un tipo di cibo che non si può nemmeno immaginare in altre gare. Ottimo pane, salame, prosciutto, frutta, vino rosso. Niente della solita spazzatura elaborata. Tuttavia, tutta la bontà può essere un po’ troppo a volte, non credo potrò guardare un'altra fetta di salame o prosciutto per il prossimo mese! Alla sosta  dell’ Agriturismo Pieve a Salti veniva servita ribollita toscana. E 'stato proprio nel momento in cui la bruna e la brunetta avevano completato il percorso 38 km, mentre io avrei dovuto percorrerne ancora 85 km. La ribollita era veramente buona. Ero tentato di chiederne altre 2 porzioni insieme a una bottiglia di vino rosso e buttarmi sull'erba. Ma non ho chiesto una seconda porzione perché sapevo che poi non sarei più ripartito, così sono tornato in sella dopo pochi minuti.
Quello che è stato veramente bello da vedere sul percorso di 205 km è il numero di uomini abbastanza vecchi da poter essere mio padre, tra cui uno su una Hetchins verde. Spero che sarò in grado di fare lo stesso quando avrò la sua età. Anche le donne hanno fatto sentire la loro presenza, ma quella che  probabilmente avrà avuto circa 10 anni più di me, su una vecchia bicicletta sgangherata con comandi suicidi,  mi ha sorpassato subito dopo la sosta ristoro. Tanto di cappello a tutti/e loro.
Quando sono tornato a Gaiole erano circa 19:30 e stavo per fare la coda per farmi fotografare e raccogliere il mio timbro finale sulla carta di viaggio, ma la vera chicca premio è stato Luciano Berruti che è venuto dritto verso di me e si è congratulato con me. Mi ha stretto  la mano e mi ha dato un abbraccio. Ero un po’ stordito dopo l'ultimo tratto di 2,4 km di strada bianca nella più completa oscurità poco prima dell’ingresso a Gaiole illuminata dalle luci, quindi non ho potuto cogliere la situazione in modo totalmente lucido, anche se ho notato che gli occhi di tutti erano su di noi. Mentre mi stavo ancora chiedendo perché avesse scelto di congratularsi proprio con me, lui mi ha accarezzato la guancia sinistra un paio di volte e mi ha detto: ciao!
Poi è scomparso nella notte.



Il giorno successivo abbiamo ipotizzato che probabilmente è stato uno scambio di identità. Luciano probabilmente pensava che ero un membro del L'Eroica delegazione Giappone che ha partecipato quest'anno, e si dice di una edizione giapponese per il 2013. Qualunque sia il caso, ho ricevuto un saluto dal  tizio che è L’eroica in persona, e questo mi ha permesso di terminare il giro con una nota ancora più grande, sono davvero euforico!!!




Il vino commemorativo 2010 Chianti Classico non è certo un fulgido esempio di Ricasoli che in realtà produce meravigliosi Chianti, ma che importa!



L'Eroica: categoricamente fuori moda, incredibilmente elegante, senza età e senza tempo. La festa più bella del mondo. Tutto grazie al fondatore Giancarlo Brocci. Bravo.


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